Poesie per Alessandra

 

I

In ogni angolo del tuo cuore

vertigine dell’anima

sorriso celato

come spasmo di felicità

tatuato nel limite

della tua sorpresa infinita.

 

II

All’imbrunire era pensiero

degli anni addietro,

sogni effranti e

verità sopite,

ma la notte,

era carezze di velluto

odore dei sospiri

morse d’amore

stretta di un tempo

che non c’è.

 

III

Labbra che sussurrano

il tuo sogno dimesso,

bisbigliano quasi

l’inconfondibile passo

straniero dell’amore.

Era più che rose

all’alba funesta

del poi vedremo,

distaccata presenza

la tua, come gemiti

di un’acme lontana,

incanto troppo sofferto

per essere piacere.

E io ti desidero

ancora.

 

IV

Amata amante

dimentica a tratti

del motivo unico

dell’infinito.

Tu, sei infinito.

 

Nostro compito è

dispensare, non

temere sempre

e comunque

la fine.

 

Perché sei anche

questo tu,

la fine.

 

V

Di care carezze

al tuo limite ingenuo

di misericordia,

quando odori di libertà,

magnolia cinnamomo

e trascorsi barattati

con l’illusione.

Sazio anche del nulla

se ti alzi pensosa

cercando un altro

bordo imperfetto

da rastremare.

 

VI

Esalo su di te

le mille congetture

le stesse che tu mostri

come il seno, a volte

limpido a volte opaco.

Mi specchio, in te

ricordando che semplice

non esiste e insieme

facile, come bere.

Se non mi lasci andare

e scorri le mie parole

con il sorriso di

quel che eri.

 

VII

Ti colgo di spalle

allo specchio,

nell’attimo discinto

del tuo riserbo.

Curando il trucco

ripassi la vita

al setaccio dei

pensieri di adesso.

Un occhio al futuro

mentre mi vedi

nell’angolo alto

delle tue distrazioni.

Fra palpebra e ciglia

mi regali la curva

della tua schiena

come assenso d’amore

sul pericolo incombente.

 

VIII

Gli occhi grandi della

Storia, tu, sempre pronta

a pagare, io a rimandare.

Un piglio di fastidio

quando accarezzi le

mie scuse stanche.

Improvviso è amore

che tutto accetta

all’ora prima, quando

si emana certezza e

riguardo. Ma non conosci

altro modo, che quello di

segnare il limite con

il sacrificio e il tempo,

il tempo, con il fatuo

dell’attesa.

 

Come i gatti segui il

movimento, non

l’intenzione.

 

IX

D’un tratto, come se

fosse un sogno, mi

racconti emozioni fino

all’attimo prima

segrete. D’un fiato,

come se fosse sempre,

mi regali dubbi, idee,

sorprese di tempo e di

memoria. Mordendo

una sigaretta o un caffè

sei capace di svelarmi

la tua mossa segreta,

quella che poi non usi,

mai. D’un nulla schiacci

la tua debolezza come

cicca, raccogli il tuo

odore e gli occhi tuoi

tornano a tacere i

lasciti importanti.

Non sono per te

quel confidente, uno

qualunque, ma l’arbitro

del tuo cuore, per questo

mi chiami amore.